BLOG TOUR - At World's End Wanted Pirates

Buongiorno Readers!Oggi vi presento un libro molto particolare in seguito al blog tour cui sto partecipando. Nella mia tappa potrete scoprire il secondo capitolo del libro cioè "Sulla tempesta dei mari".
Il libro in questione è "At World's End Wanted Pirates" di Sabrina Pennacchio















Trama: XVIII Secolo – Oceano AtlanticoAlcuni narrano che Calico Jack, il più temuto fra tutti i pirati, sia stato giustiziato in Giamaica molti anni orsono; altri narrano, invece, che questi sia tornato dal mondo degli inferi dopo un accordo con Satana, per continuare a terrorizzare i mari indisturbato. Eppure, nonostante ciò che si vocifera, un giorno un uomo che tutti conoscono come il temuto Calico Jack, rivendica la taglia sulla sua testa, lanciandosi in uno spietato attacco alla nave della Marina Britannica, per rapire la figlia del generale di ritorno dai paesi d’oriente.

Sulla Tempesta dei Mari – Capitolo Secondo

Essere rapita da un branco di luridi pirati! E dire che sino a qualche ora prima aveva tentato, con Jean, di trovare qualche punto a loro favore, pensando che magari erano persone solo molto povere che non sapevano che altro fare per vivere o che, addirittura, le loro azioni non erano molto diverse dai nobili che conosceva.
Sciocca! Stupida! Se si trovava in quella situazione, adesso, era solo a causa del suo modo di fare. Le avevano insegnato ad obbedire e lei cosa faceva, quando arrivava il momento di dimostrarsi obbediente? Andava contro la volontà si suo padre e si presentava come facile preda per quel pirata fuori di testa! Ma come si poteva chiedere che la taglia sulla propria testa venisse eliminata? Anche se Robert avesse voluto farlo per lei, il Re non avrebbe di certo acconsentito, altrimenti chiunque poteva sentirsi in obbligo di rapire, minacciare e ottenere riscatto.

Le settimane su quella nave erano state le peggiori della sua vita e se avesse potuto scegliere, Marina, probabilmente avrebbe preferito morire che continuare a vivere a contatto con quelle persone.
Per quanto piccola potesse sembrare la sua prigione, vivendo costantemente nella cabina di Calico Jack, la Tempesta dei Mari era un brigantino davvero bello grande e, se non avesse avuto le buone ragioni per odiarlo, l’avrebbe anche apprezzato.
Aveva studiato per bene la nave quando il Capitano, una sera che era di buon umore, gliel’aveva mostrata: le aveva spiegato che il livello superiore del sottocoperta veniva chiamato anello abitativo, a esso vi si accedeva tramite una botola posizionata a prua sempre aperta e una scala con corrimano portava verso il cuore della nave, nella zona della prua. Da lì si potevano raggiungere diversi locali, tutti collegati tramite un corridoio centrale: tra questi vi erano gli alloggi della ciurma, la cucina e la cambusa.
La cucina era attrezzata con tutto l’indispensabile per la pulizia e la cottura di pesci, ma disponeva anche del necessario per permettere la creazione di piatti a base di carne. La cambusa invece, era la sala più ampia del sottocoperta e caratterizzata solamente da lunghi tavoli di legno accompagnati da panche di ugual misura. Su quei deschi la ciurma si riuniva per consumare i propri pasti.
Aveva pensato ad ogni stratagemma per fuggire una volta approdati da qualche parte, ma a quanto sembrava nessuno era mai servito.
Sperava solo che Jean riuscisse a trovarla, che qualcuno riuscisse ad aiutarla e che non avessero scelto, piuttosto, di lasciarla lì come vittima sacrificale.
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