BLOG TOUR- STORIE DI CINQUE ROSE BIANCHE

Siamo giunti al termine di questo Blog Tour organizzato dalla nostra amatissima Alessandra di ale.books_ per pubblicizzare e far conoscere il libro di Stefania Miduri, autopubblicato dall’autrice su Amazon, “Storie di cinque rose bianche”.


Questa piccola ma intensa raccolta racchiude cinque racconti brevi su cinque donne diverse. Per riassumere di cosa si tratta possiamo dire di trovare qui una variopinta scala generazionale che va dall’adolescenza alla vecchiaia fermandosi in tutte le stagioni del cuore: le cinque rose bianche protagoniste di quest’opera sono Corinne, Ludmila, Benedetta, Matilde e Rosa Bianca. Chi sono?
Corinne ha 16 anni e la sua vita si divide tra casa e scuola. Lei deve fare i conti con la cattiveria gratuita, le offese e il bullismo. Come riuscirà a smettere di vergognarsi, di odiare la sua stessa vita e di nascondere il suo supplizio perfino agli occhi dei genitori? Ho terminato la sua storia in lacrime.
Ludmila è una ragazza di 19 anni che scappa dal suo paese per salvarsi da un’esistenza condannata alla prostituzione e alla sottomissione e per cercare nuove opportunità altrove. Vorrebbe studiare e condurre una normale esistenza come i suoi coetanei, ma nulla è così semplice. Quanti altri tormenti dovrà ancora sopportare oltre ai pregiudizi e alle malelingue? A certi traumi lei vorrebbe solo porre fine drasticamente.
Benedetta è una ragazza madre di 25 anni, lo è diventata troppo presto e contro il volere della sua ricca famiglia che l’ha allontanata, rifiutata e abbandonata nel momento di maggior bisogno. Questo perché? Solo per aver avuto la colpa di essersi innamorata del ragazzo sbagliato, troppo diverso e povero per i gusti dei suoi genitori. Per fortuna la sua bontà d’animo, la sua dolcezza e il suo altruismo l’hanno portata a vivere a pieno la sua vita e donarla al suo bambino, che l’ha poi salvata dalla disperazione quando è rimasta sola. A quale prezzo si paga il coraggio?
Matilde ha 35 anni ed è etichettata da sempre come la figlia di un politico. Nessun talento né abilità viene riconosciuta se hai la sfortuna di essere “figlio di papà” perché qualunque cosa farai nessuno crederà mai che te lo sei guadagnato onestamente, che hai ottenuto quei risultati solo grazie alle tue forze. Tutti sono bravi a giudicare, nessuno capisce mai il peso delle proprie parole e azioni quando si tratta di scagliarsi contro gli altri. Neanche quando sembra scoprire l’amore per la ragazza che lavora con lei, Matilde potrà godersi un attimo di tregua. Perché tutto le piomberà addosso come un macigno e si ritroverà in caduta libera in un baratro tanto buio quanto opprimente. Solo il padre saprà come aiutarla.
Rosa Bianca è l’ultima donna e ha novant’anni. Porta ancora con sé il ricordo della povertà e dei tempi duri in cui non c’era spazio per l’amore. Le chiacchiere di paese erano affilate come lame. È diventata mamma ancor prima della maggior età e senza neanche un marito. E come mamma ha dovuto prendere decisioni più grandi di lei, di cui avrebbe portato i segni per tutta la vita. Chi decide cosa è giusto e cosa è sbagliato? Rosa rifarebbe le stesse scelte? La vita le ha dato una seconda chance di amare e ricevere amore. Lei ha fatto tutto il resto, riuscendo a realizzare quello che si metteva in testa con caparbietà e determinazione. Una cosa non l’ha mai abbandonata: l’amore per se stessa, che le ha permesso di essere felice nonostante i dispiaceri.
Cos’hanno in comune queste cinque donne? Hanno amato, hanno sofferto, hanno gioito e pianto, hanno patito, hanno avuto il coraggio di cadere e l’energia per rialzarsi nonostante tutto, nonostante tutti. Sono rose che si sono spezzate, ma mai arrese. Che non sono appassite anche quando è mancata loro acqua, sole e cure. Perché sono riuscite a guarire le loro ferite aiutandosi e facendosi aiutare.
Ogni donna con la sua storia porta con sé un messaggio che, attraverso le parole di Stefania, riesce a incoraggiare e consolare chi sta soffrendo. Ogni racconto ci fa capire come sia importante l’amore per se stessi per la nostra serenità, come un piccolo gesto a volte possa cambiare le sorti di una vita, come l’amore sincero di qualcuno riesca a salvare, come sia possibile essere felici anche da sole e con la giusta motivazione, come sia bello ritrovare la propria strada e ricominciare a sorridere nonostante la morte nel cuore e le brutte esperienze vissute che mai si dimenticheranno.
Le storie sono brevi, a volte finiscono davvero troppo in fretta, quasi sul più bello. Ed è lì che sembra mancare ancora tanto, per parlare della protagonista, di quello che pensa ora, di quello che diventerà. A questo però ci pensa la vita. I racconti continuano fuori dalle pagine e noi possiamo solo immaginarli. Sono davvero trame che meriterebbero di essere approfondite e di spiccare il volo per passare dal racconto a un qualcosa di più. Magari ognuna di loro potrebbe sfociare in un romanzo. Perché meritano di farsi scoprire e di dare ancora tanto al lettore, ne sono certa.
Quello che c’è qui però, e che Stefania ci ha voluto comunicare, è quel che accade ogni giorno, quello che si è costretti a subire e sopportare in certi casi, quello che non scegliamo di vivere. A volte può sembrare una condanna, altre volte invece potrà rivelarsi una benedizione. Ciascuna delle donne rappresentate in questo testo ha qualcosa da raccontarci, da urlarci in silenzio con la potenza delle parole di Stefania. È un appello e soprattutto un abbraccio a chi ha passato momenti infernali come quelli descritti, a chi vive incubi quotidiani da cui non riesce a sfuggire, a chi un giorno potrebbe dover fare i conti con la cattiveria e i soprusi. È un monito a stare attente, a pretendere di più per se stesse, a non lasciarsi andare, ad affidarsi a chi può dare un valido aiuto e a non restare intrappolati nelle proprie paure o nella propria sofferenza. Perché il sereno torna sempre dopo la tempesta, il sole torna a brillare dopo il diluvio, i tuoni lasciano spazio all’arcobaleno.
Senza spoilerare troppo si tratta di storie di vincita, di forza, di coraggio e di dolore che però porta a una svolta e a un’evoluzione. Non sono trame banali né scontate. Sono storie semplici è vero, ma affrontano tematiche forti e tremendamente attuali. Semplicità è sinonimo di verità. È forse solo il modo di voler vedere e immaginare la vita. Perché la maggior parte dei casi affrontati nella nostra realtà quotidiana finisce in tragedia e porta solo male. Questo invece è un messaggio di speranza per le donne. Un invito a credere nel loro potere, a incoraggiare la difesa e la tutela di se stessi, a ribellarsi e a denunciare quello che non va e che non è giusto, un appello alla lotta perché siamo donne e ce la possiamo sempre fare, anche da sole.
La metafora della rosa bianca, bella, pura, delicata, è significativa ed efficace per rappresentare quello che è l’animo femminile. È bella l’idea che ha avuto l’autrice di dar voce a tutto questo attraverso personaggi e storie che ci riguardano da vicino. Unica pecca del testo sono alcuni refusi ed errori trovati qua e là che vanno a intaccare negativamente la narrazione, una grande pecca per la lettura del libro, ma che verranno rivisti e corretti molto presto, così da rendere giustizia in maniera completa all’opera a cui Stefania ha dato anima e cuore. L’importanza dei contenuti ha lasciato in ombra alcune sviste della forma, sarebbe un vero peccato fermarsi lì e non andare oltre a cercare il senso più ampio dei racconti.
È un libro che è stato scritto sulle donne, per le donne, con le donne come protagoniste, da una donna. Eppure secondo me, non dobbiamo dimenticarci di una cosa, che è per tutti anche e soprattutto per gli uomini. Perché spesso a non capire l’importanza di una donna, la forza e il coraggio che ha una donna sono proprio gli uomini. Sono loro che in certi contesti o in alcuni momenti sottovalutano chi hanno di fronte, sono loro che troppe volte tentano di arginare l’influenza femminile sul genere maschile. Le nostre virtù diventano per loro debolezze e le sfruttano a loro piacimento. Come possiamo fermare i comportamenti scorretti nei nostri confronti? Come impedire a prepotenza, aggressioni verbali e fisiche di avere la meglio sul nostro cervello e sulle nostre anime? Arriverà mai un mondo in cui le donne saranno rispettate davvero e le violenze cesseranno? Io questo non lo so, ma leggendo le storie di Stefania con gli occhi lucidi vorrei davvero che fosse così. È una speranza che non vorrei perdere, che nessuna dovrebbe mai perdere!


Jessica, joy_in_the_deep

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